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MARESIA
(live in solo)
voce, saz, synth, sampler, live electronics
Si intitola MARESIA il nuovo spettacolo in solo – nonchè nuovo disco in uscita a settembre per l’etichetta Zero Nove Nove– di Fabrizio Piepoli che esplora la musica popolare e d’autore pugliese e del Sud Italia con un’attitudine mediterranea che da sempre è stata il segno distintivo del musicista barese.
Sintetizzatori analogici, campionatore, saz baglama turco sono gli strumenti cardine che accompagnano dal vivo la voce di Fabrizio nel racconto appasisionato delle sue radici, in cui Oriente e Occidente si fondono e danno vita a un nuovo sound: la TARABTELLA, l’incontro fra tarantella pugliese e il tarab della melodia araba, la gioia della danza e l’estasi dell’ascolto.
L’incedere terzinato della tarantella, la reinvenzione di Marisa Sannia e Amalia Rodriguez, il dialogo tra tarantella garganica e fado portoghese, lo studio dei cantori di Carpino e l’amore per gli strumenti tradizionali arabi e turchi, la tradizione arbëreshë e i canti di migrazione: tutto ciò anima e muove un disco ed un live preziosi, un cammino di melodie e filigrana.
La voce di Fabrizio Piepoli è un universo fluido. Circondata da molteplici strumenti che fanno da controcanto al suo stile fortemente melismatico, è una voce di tenore leggero capace però di toccare i suoni gravi del registro baritonale e di estendersi a quelli acuti di mezzo soprano. Una vocalità sofisticata che gioca continuamente con la propria identità, col maschile e il femminile, l’Oriente e l’Occidente.
E nel mare di queste tradizioni naviga una nuova scrittura d’autore, immersa in uno scenario sonoro fluttuante, arcaico e moderno: le corde e la voce dialogano incessantemente con synth analogico, campionatore, ambient effects creando nuove e sorprendenti possibilità timbriche al servizio di una polifonia e poliritmia pulsanti.
Maresia in lingua portoghese indica la spuma del mare che si vaporizza nell’aria quando il vento sferza la cresta delle onde.
Maresia è il sudore del mare che gioca a rincorrersi al ritmo terzinato della tarantella.
Maresia è una corsa a braccia spalancate, è espansione, apertura alare, gioia oceanica.
Maresia è una storia fluda che celebra l’incessante mescolarsi di lingue, storie, razze del passato, del presente, del futuro.
Maresia è la tradizione che su di me ha il potere dell’incanto, che addosso mi canta e si trasforma.
LA CANTIGA DE LA SERENA
Canti d’amore, preghiera e gioia dal Mediterraneo
La Cantiga de la Serena è un ensemble di musicisti del sud Italia (Puglia -Salento) rivolto al recupero e alla rielaborazione della musica antica e popolare del bacino del Mediterraneo, vero e proprio ponte culturale tra Occidente e Oriente.
Il repertorio si basa sui brani della tradizione popolare pugliese dal Salento al Gargano (canti ‘alla stisa’, ninnananne, tarantelle, pizziche) rielaborati ed eseguiti in una chiave elegante e raffinata accostati ad antiche cantighe e romanze sefardite -espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli- a canti medievali cristiani di pellegrinaggio e devozione (Cantigas de Santa Maria, Llibre Vermell de Montserrat) e splendide melodie delle tradizioni provenzale, arabo-andalusa e portoghese.
Un viaggio millenario nella musica del Mediterraneo tra i ritmi ipnotici ed incantatori della tarantella del sud Italia, le dolci melodie ebraiche, la devozione dei pellegrini cristiani, la raffinata tecnica improvvisativa del maqam islamico, i tempi dispari della musica mediorientale e balcanica.
Musiche che celebrano semplicemente la vita quotidiana.
Un esempio importante di come diverse culture e religioni possano convivere pacificamente e sopravvivere nei secoli attraverso l’esperienza musicale, ed al tempo stesso la testimonianza di un’epoca in cui le tradizioni musicali appartenenti a popoli differenti si mescolavano ed arricchivano a vicenda in maniera naturale.
La Cantiga de la Serena esegue questo repertorio utilizzando strumenti che appartengono a diverse culture musicali, lasciando ampio spazio ai momenti improvvisativi, alla libera espressione del proprio modo di sentire e filtrare questi antichi canti di amore, preghiera e gioia.
Fabrizio Piepoli
voice, chitarra battente, santur, shruti box, percussions
Giorgia Santoro
flute, bass flute, bansuri, xiao, cymbals, celtic harp
Adolfo La Volpe
oud, corsican cittern, irish bouzouki, guitar
GHIBLI
“I suoni, perché la musica riesce ad abbattere confini e campanilismi e a saldare i popoli con l’arma delle emozioni. Gli echi, di disperazione e d’aiuto, di tanti uomini e donne che vendono la propria dignità per un pezzetto di ipotetico futuro. Gli echi silenziosi di tanti bambini che non diventeranno mai grandi. Ma anche echi di amore aggrappati alla vita, di piccole felicità e di ostinata speranza.
E allora, fermatevi per un po’ e lasciatevi trasportare da questo “Ghibli”.
Il vento di scirocco che arriva da sud-est e porta pioggia.
Questa sera porta solo suggestioni. Ascoltatelo.”
(Dino Cassone)
Ghibli è un concerto che vede unite due delle voci più importanti della world music italiana e del pop di matrice mediterranea: il libanese di origini palestinesi Nabil Bey (voce dei Radiodervish, collaboratore di artisti come Battiato e Noa) e il pugliese Fabrizio Piepoli (ex voce dei Radicanto e collaboratore di Raiz, Teresa De Sio).
Insieme intessono una trama di canzoni che abbracciano la storia della musica mediterranea, da antichi canti devozionali Sufi a canzoni d’autore del più raffinato pop mediorientale, mescolando suoni acustici ed elettronica. Un abbraccio musicale che racconta l’unione e la fratellanza, al di là delle laceranti divisioni, un canto di speranza e di convivenza che lenisce le ferite dei conflitti e, attraversando il passato fino alla contemporaneità, si fa portavoce di una nuova storia di pace.
Nabil Bey voce, chitarra, tar, live electronics
Fabrizio Piepoli voce, oud, saz, pianoforte